lunedì 11 febbraio 2013

Facciamo le fette biscottate?



© MissCriticalKitchen

Che siate capitati da queste parti per puro caso, vagando nell'universo parallelo dei foodbloggers, o che siate qui perchè mi conoscete da quando avevo il ciuffo pieno di lacca e le spalline imbottite (sic!), in entrambi i casi : benvenuti nel mio blog!

Se appartenete alla prima categoria e non sapete assolutamente chi io sia, è buona educazione che io mi presenti e per questo trovate una mia breve presentazione cliccando qui. Per coloro che mi conoscono e si stanno chiedendo"ma mò come le è venuto in mente a 'sta matta di scrivere un blog?", potete trovare risposte a questo dubbio che sono sicura vi attanaglia l'anima cliccando qui.


Bene, fatte le dovute presentazioni e sbrigati un po' di convenevoli, si può partire con il primo post di Miss Critical Kitchen.
 E non vi nascondo una strana forma di emozione da "debutto" virtuale.

Diciamo che l'argomento di questo post  è stata l'unico punto su cui avevo le idee ben chiare sin da quando, un paio di settimane fa, ho deciso di creare il mio food blog. L'unica certezza in mezzo ad un mare di dubbi e incognite anche sostanziali. 


Tanto per cominciare : ma come diamine si "fa" praticamente un blog? E man mano che ne sapevo di più sull’argomento, le mie domande, anzichè diminuire, aumentavano. E cominciavo pure a pronunciare termini a me prima ignoti, con mio marito che mi guardava inorridito: "Meglio Blogspot o WordPress? E mo' che sono ‘sti Feed? gli RSS, sono la stessa cosa? In che senso, indicizzare?"

Se non fosse stato per un po' di HTML “masticato” nei miei trascorsi social su Myspace, per gli eccellenti forum di auto-aiuto presenti in rete e per la mia "capatosta" calabra, non so se ce l'avrei fatta.

Insomma, l'unico punto fermo, il mio "faro nella nebbia" in queste

due settimane è stato questo: nel primo post ci sarebbe stata la ricetta delle FETTE BISCOTTATE.

Perchè?

Perchè le fette biscottate sono LA colazione, il primo pasto, il pigiama, il profumo del caffè e

una nuova giornata che inizia. E mi piace far partire questo blog dall'inizio, dall'origine di qualcosa...

Perchè è uno di quei cibi che ci siamo abituati a comprare già impacchettati al supermercato, dimenticandoci che, ogni tanto, è davvero bello e fonte di grande soddisfazione prepararli a casa. Impastare con le proprie mani, sbirciarne la lievitazione, sentirne il profumo e sfornare...beh, è tutto molto più divertente che scegliere una marca tra tante e pagare alla cassa. E poi, vi assicuro che il risultato è molto più buono e l’auto-produzione è splendidamente critical kitchen ;)


Perchè è una ricetta della mia mamma, per cui garantita al 100%. Se ci fosse una laurea in panificazione e lievitazione, con specializzazione in lievito madre, secondo me a mia mamma gliela conferirebbero ad honorem. E per pura passione e non per mestiere, visto che stiamo parlando di un'insegnante in pensione. In questi giorni ho scoperto che ci sono molte brave foodbloggers in rete ma, mi dispiace, nessuna è come la mia mamma. Devono ringraziare che si ostina a non voler usare il pc, altrimenti non ce ne sarebbe per nessuna.

E poi, perchè da quando ho messo la foto delle mie fettebiscottate su Facebook una decina di amici mi ha chiesto la ricetta, che avevo sul mio quaderno e questa è stata un'ottima occasione per "trascriverla" su pc e condividerla con chi la vorrà fare.


Bando alle ciance e iniziamo con la ricetta, passo dopo passo!



 LE FETTE BISCOTTATE HANDMADE DI MAMMA

© MissCriticalKitchen


Cosa ti servirà:


-          600 gr di farina integrale (io la preferisco, ma vengono bene anche con quella bianca oppure metà e metà)
-          2 uova
-          120 gr di olio di semi di girasole
-          50 gr di lievito di birra (ovvero due cubetti) 
-          100 gr di zucchero (io uso quello integrale di canna)
-          120 gr di latte intero tiepido
-          Una presa abbondante di sale

E poi:


-          Un sacchetto per congelare
-          Un coperchio
-          Una copertina
-          N.2 stampi da plum cake da 30 cm di lunghezza (oppure uno stampo unico più grande)

Premesse

Si tratta di una ricetta semplice ma molto delicata perchè prevede una lunghissima lievitazione.
Per tale ragione, occorre ricordare che tutti gli ingredienti liquidi, anche le uova, dovranno essere a temperatura ambiente al momento dell’utilizzo, altrimenti "smontano" il lievito.

La ricetta prevede dei tempi di realizzazioni da slow slow food : tra lievitazione (circa 4 ore), preparazione, cottura, e tostatura bisogna considerare 5 ore abbondanti. Ma il risultato vi ripagherà dell’attesa.

Come si fa:


1)      In una terrina capiente (la mia ha un diametro di 25 cm ma va bene anche un po‘ più grande) inserite la farina (se usate la bianca, setacciatela  prima) mescolata con il sale
2)      Formate una fontanella all’interno della farina. Fatela piuttoso larga. Diciamo che ci dovrà entrare la nocca delle vostre mani
3)      Mettete all’interno della fontanella le uova e l’olio e mescolateli delicamente (non dovrà entrarci la farina che è intorno, ma se dovesse capitarcene un pochino non è un problema)
4)      Unire al composto "uova + olio" anche lo zucchero, sempre mescolando delicatamente
5)      Sminuzzatei i cubetti di lievito in pezzi piccolini (sentirete che consistenza strana hanno!) e metteteli all’interno del composto "uovo + olio + zucchero"
6)      Unite piano piano il latte tiepido, che userete per sciogliere con la mano i pezzettini di lievito. Non usate tutto il latte, una piccola parte potrebbe servirvi dopo.
7)      Ora potete finalmente incorporare man mano la farina al composto liquido. Cominciate con un cucchiaio di legno e man mano che si impasterà usate le mani. Se l’impasto è troppo farinoso, aggiungete il latte rimasto
8)      Togliete la pasta dalla terrina e contnuate ad impastarla su di un piano infarinato di legno (il legno mantiene il calore  e non smonta il lievito). Impastate dolcemente e a lungo, diciamo per una decina di minuti o fino a quando non avrete formato un panetto compatto.

IL FATIDICO MOMENTO DELLA LIEVITAZIONE


  Bene, ora possiamo mettere l’impasto a lievitare :


-          Mettete la pasta in un sacchetto per congelare, levate l’aria e chiudetelo non troppo stretto (la pasta, se tutto va bene, lieviterà e aumenterà di volume). Mettete il tutto nella terrina che avete utilizzato per l’impasto.


-          Per facilitare la lievitazione, coprite l’impasto con un coperchio e avvolgetelo completamente in una coperta. Mettete il tutto in un punto in cui non ci siano spifferi o passaggi di corrente (io lo metto nel forno spento)


-          Lasciate passare due ore, facendo quello che più vi aggrada e non aprendo MAI il forno


-          Dopo due ore, prendete il sacchetto dell’impasto e sbattetelo con violenza su di un piano (non scherzo, serve a svegliare il lievito), togliete l'impasto dal sacchetto e reimpastate il tutto per un’altra decina di minuti. Mettete poi la pasta negli stampi da plum cake, che avrete prima infarinato (è importante anche che non siano troppo freddi)


-          Fate lievitare per un’altra ora e mezza/due ore, rimettendo il tutto dentro il forno spento, sempre con coperchio e avvolto nella coperta

E, FINALEMENTE, LA COTTURA E LA TOSTATURA!


-    Ora potete cuocere il vostro impasto : 30 minuti, 170 gradi, funzione forno tradizionale (sopra e sotto).
   -   Controllate la cottura con la prova stuzzicadente e, se asciutto all’interno, sfornate
     - Lasciate raffreddare e fate a fette non troppo sottili il panetto
     - Mettete le fette in una teglia a tostare (io uso la funzione gratin per una decina di minuta circa per lato)
Et voilà, les jeux sont faits e le vostre fette biscottate handmade sono pronte!
  
© MissCriticalKitchen
 

Bon appétit, mes amis et à bientôt

Annarita

Nessun commento:

Posta un commento

Translate this blog